Ormai è a tutti noto come il fotovoltaico possa rappresentare una soluzione moderna e di grande giovamento in termini economici ed ecologici. La nuova frontiera dell'energia rinnovabile, oggi, è rappresentata dall'agrivoltaico o agrisolare, ovvero l'unione della produzione di cibo con l'energia rinnovabile.

Installare un impianto in un'azienda agricola, quindi, comporta solo vantaggi: migliorano la produzione di energia rinnovabile, dando allo stesso tempo una grande spinta alla produzione  e un notevole risparmio idrico. Ma chi può accedere agli incentivi e quali sono i finanziamenti possibili?

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Realizzare un impianto per l'agrisolare grazie al Pnrr

Nel PNRR è previsto un sostegno a fondo perduto calcolato sul costo degli impianti, sostegno che è pari al 30% per le medie imprese e il 35% per le piccole imprese, in aggiunta al contributo sul montante interessi che prevede una copertura massima del 35% per le medie imprese e del 45% per le piccole imprese. 

In questo modo si vuole incentivare il passaggio al fotovoltaico, con lo stanziamento complessivo di risorse pari a 1,5 miliardi di euro, attraverso l’installazione di pannelli su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq.

Il Pnrr prevede, quindi, la  possibilità di accedere agli incentivi per la realizzazione di un parco agrisolare sia a singoli imprenditori sia a imprese, nello specifico a: 

  •  imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria,
  •  imprese agroindustriali in possesso di codice ATECO; 
  •  le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del cc e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a 7.000,00€.

Quali sono gli interventi previsti dal Pnrr e a chi fanno riferimento

Due sono gli interventi previsti dal PNRR per poter realizzare un parco agrisolare: quello principale e obbligatorio, ovvero l'acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp. e quello relativo a interventi facoltativi di riqualificazione, per migliorare l’efficienza energetica delle strutture.

Il primo intervento riguarda le aziende agricole di produzione primaria; è possibile accedere agli aiuti solo se l’obiettivo è soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Il secondo intervento, invece, riguarda la rimozione e lo smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti; la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti, la realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto o connesso alla sostituzione del tetto e camini di evacuazione dell’aria.

La spesa massima ammissibile per singolo progetto di parco agrisolare è pari a euro 750.000,00€. 

Quali le spese ammesse dal Pnrr per rientrare nelle agevolazioni

agrisolare

Spese non a carico dal Pnrr

Nel dettaglio, le spese non ammissibili sono le seguenti:

  • servizi di consulenza continuativi o periodici o connessi alla consulenza fiscale, alla consulenza legale o alla pubblicità;
  • acquisto di beni usati;
  • acquisto di beni in leasing.

Ulteriori spese non ammissibili nella realizzazione di un parco agrisolare, sono:

  • acquisto di beni e prestazioni non direttamente identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;
  • acquisto di dispositivi per l’accumulo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici già esistenti;
  • lavori in economia

Sono inoltre esclusi:

  • pagamenti a favore di soggetti privi di partita IVA;
  • prestazioni gestionali;
  • acquisto e modifica di mezzi di trasporto;
  • spese effettuate o fatturate al soggetto beneficiario da società con rapporti di controllo o di collegamento o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza.

Nel caso specifico, tali spese potranno essere ammissibili solo se l’impresa destinataria documenti, al momento della presentazione della domanda di partecipazione al presente bando, che tale società è l’unico fornitore di tale impianto o strumentazione.

Sono, infine, esclusi pagamenti effettuati cumulativamente, in contanti e in compensazione.

Ulteriori contributi fino al 20%

Le aliquote di aiuto possono essere maggiorate del 20% per le seguenti categorie:

  • giovani agricoltori;
  • agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto;
  • investimenti collettivi, come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita;
  • investimenti in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici ai sensi dell’articolo 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013. 

L‘intensità di aiuto può essere aumentata di: 20% per le piccole imprese; 10% per le medie imprese;  15% per investimenti effettuati nelle zone assistite che soddisfano le condizioni di cui all’art. 107, par. 3, lett. a) del Trattato.  

Erogazione del Contributo

L’ammontare massimo del contributo è erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento o, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda del soggetto beneficiario e nei limiti della disponibilità delle risorse, un’anticipazione fino al 30 %, a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria rilasciata da imprese bancarie

Gli incentivi possono essere cumulabili rispettando alcune prerogative

Gli aiuti possono essere cumulati con altri aiuti di Stato, nel rispetto del divieto del doppio finanziamento e purché tale cumulo non porti al superamento dell’intensità di aiuto stabilita per ciascuna tipologia di investimento di cui al presente decreto.

Gli aiuti possono essere anche cumulati con qualsiasi altra misura di sostegno finanziata con risorse pubbliche, purché tale cumulo non riguardi gli stessi costi ammissibili, o le stesse quote parti del costo di uno stesso bene, e non porti al superamento del costo sostenuto per ciascun tipo di intervento di cui al presente decreto.

L’installazione di un parco agrisolare rappresenta un’ottima occasione per dare una svolta innovativa alla tua azienda, oggi maggiormente perché hai possibilità di risparmiare sulle spese attraverso gli incentivi previsti dal Pnrr.

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