Le biomasse sono l’oggetto del terzo articolo della nostra serie dedicata alle energie rinnovabili, dopo il fotovoltaico e l’eolico.

Le biomasse sono  materiali di origine biologica in grado di essere impiegati per produrre energia pulita e i combustibili non inquinanti. Esempi di questi materiale sono:

  • Residui e scarti delle attività agricole e forestali;
  • Legna da ardere;
  • Alghe marine;
  • Scarti delle industrie alimentari;
  • Rifiuti organici urbani;
  • Piante coltivate appositamente per produrre energia.

Questi materiali, appunto le biomasse, possono essere utilizzati per produrre energia. Inseriti nel processo produttivo di apposite centrali liberano energia pulita e consentono di ridurre l’inquinamento ambientale. Purtroppo le biomasse presentano dei limiti che ne compromettono l’utilizzo su larga scala.

Come ricavarne energia

Vediamo dunque come è possibile utilizzare le biomasse per trasformarle in energia. Le biomasse si utilizzano in centrali a biomassa, che ne estraggono l’energia attraverso diverse tecniche:

  • combustione diretta delle biomasse
  • pirolisi
  • estrazione di gas di sintesi tramite gassificazione

Questi materiali possono essere riutilizzati per tre finalità, ovvero:

  • produzione diretta di carburanti biologici (biofuel).
  • generazione di energia elettrica e termica (biopower)
  • realizzazione di composti chimici (bioproduct).

I carburanti biologici possono essere ottenuti per fermentazione, spremitura o altri processi chimici. L’energia termica può essere ricavata bruciando la biomassa legnosa (ciocchi di legna o pellet) in caldaie a elevato rendimento o impianti di cogenerazione. Questi ultimi producono anche energia elettrica. Il biogas è ottenuto attraverso uno specifico processo di digestione anaerobica, e viene impiegato per generare energia o come combustibile.

Perché le biomasse sono importanti per l’ambiente?

Le biomasse sono importantissime per ottenere energia senza inquinare l’ambiente. L'energia ottenuta dalle biomasse si basa sugli scarti di produzione delle attività produttive. Questo è un ulteriore vantaggio economico e sociale, in quanto il settore riutilizza e smaltisce rifiuti in modo ecologico. La combustione di questi materiali rilascia nell’atmosfera la stessa quantità di carbonio che le piante avevano assimilato durante la crescita. Anche se vengono prodotti anche zolfo ed azoto la quantità di questi, rispetto ai combustibili fossili, è minima. L’impiego della biomassa rappresenta un enorme passo in avanti in termini di sostenibilità ambientale. Quello che un tempo era un costo da sostenere si è oggi trasformato in un'opportunità da non perdere e da sfruttare per produrre preziosa energia.

Ritrovare l’equilibrio ambientale

L’energia ottenuta da biomasse è un'nergia altamente ecologica, che genera un livello di inquinamento molto basso. Alcuni materiali biologici vengono coltivati appositamente per poter produrre energia, fattore che implica terreni liberi da sfruttare. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio ambientale, poiché stiamo assistendo a notevoli lavori di riforestazione. Il risultato è il recupero di interi terreni, impiegati per produrre le biomasse (e di conseguenza energia pulita). C’è però ancora la necessità di imparare ad utilizzare le biomasse in modo efficiente, per limitare anche i possibili danni ambientali.

“Le bioenergie sono un importante componente del nostro complesso di energie rinnovabili, aiutando ad assicurare una costante fornitura di energia. Ma (...) le biomasse forestali e i terreni produttivi sono risorse limitate (...) è essenziale considerare i modi in cui possiamo utilizzare efficientemente le risorse esistenti, prima di richiedere nuova terra per la produzione di energia”.

Queste sono le parole di Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’EEA. Questo significa che è importante incrementare le colture perenni, che non danno raccolto tutti gli anni, per favorire la filtrazione dell’acqua e prevenire le inondazioni. Allo stesso modo importanza va data anche alle rotazioni, perché permettono di rigenerare i terreni ed evitare che diventino del tutto improduttivi.

Nel capo dei combustibili, l’EEA raccomanda l’utilizzo dei rifiuti organici e dei residui agro-forestali. Non richiedono il consumo di nuova terra, diminuiscono gli sprechi idrici e riducono l’emissione di gas serra.

Il progetto delle arance siciliane per produrre biomasse

Negli scorsi anni in Sicilia è stato messo a punto un progetto per ricavare energia pulita sfruttando il pastazzo, ovvero le bucce e gli scarti delle arance. In Sicilia gli agrumi abbondano e sono parecchi gli scarti che si ottengono. Naturalmente occorrono moltissime biomasse di questo tipo per produrre un ammontare sufficiente di energia, ma è un primo passo verso un’ottica di rispetto ambientale da valorizzare.

Svantaggi e limiti

Il limite principale allo sfruttamento delle biomasse come fonte di energia è legato alla carenza di spazi per la coltivazione. Per ottenere un significativo beneficio economico sarebbe infatti necessario produrre quantità di materiale molto elevate. In questo modo, però, si sottraggono spazi alla coltivazione per uso alimentare e alle altre attività agricole.La preoccupazione di alcuni esperti, espressa anche in un rapporto dell’ONU, è che l'aumento delle coltivazioni bioenergetiche possa avere un impatto negativo. Questo perché verrebbe sottratta terra e acqua alla produzione alimentare o addirittura alle foreste. Inoltre, la crescente richiesta di materie prime per la produzione energetica potrebbe fare crescere i prezzi delle derrate alimentari.

Le biomasse non sono disponibili in ogni momento dell’anno. Non possono quindi essere utilizzate come fonte univoca di energia.

I vantaggi

I vantaggi sono molteplici:

  • non utilizzano tecnologie costose;
  • sfruttano in modo più efficiente le risorse naturali e i loro scarti;
  • generano sottoprodotti utili e remunerativi, tra cui fertilizzanti a basso prezzo;
  • sono una risorsa fondamentale per le stesse zone rurali. La produzione di biomasse aumenterebbe la disponibilità di energia elettrica per un numero elevato di contadini e aziende agricole;
  • sono tra le fonti di energia più “pulite”. La loro produzione e trasformazione genera scarsissimi residui inquinanti.

Biomasse in Italia: stato attuale e prospettive

L’Italia si colloca tra i paesi con il potenziale bioenergetico più alto. Gli impianti a biomasse sono cresciuti soprattutto in Calabria, Emilia Romagna, Lombardia e Puglia. Le biomasse costituiscono una speranza per il futuro, sia in termini di produzione energetica pulita sia di creazione di nuovi posti di lavoro. Circa il 3% dell’energia mondiale deriva dagli impianti a biomassa, con notevoli prospettive di sviluppo. Solo in Italia si prevede la possibilità di 600.000 nuovi posti di lavoro nei prossimi dieci anni.

Conoscere veramente cosa sono le biomasse e valutarne i pro e i contro per valorizzare al meglio tale risorsa, aiuterà noi stessi e l’ambiente.