Può capitare a tutti di scordare il pagamento delle bollette del gas o della luce, per un motivo o per un altro. Cosa succede, quindi, quando il tuo fornitore ti chiederà il pagamento di una vecchia bolletta? I consumatori, in questi casi, hanno dei diritti che possono far valere, per esempio sapere quali sono i termini della prescrizione delle bollette.

Cosa significa prescrizione delle bollette?

Secondo l’articolo 2934 del Codice Civile, “Quando il titolare non esercita per il tempo determinato dalla legge un diritto, questo si estingue per prescrizione.” Secondo la legge, quindi, il passare del tempo può determinare la perdita di un diritto, che il titolare poi non potrà più esigere. Riguardo le bollette di energia e gas, la prescrizione sopraggiunge quando il diritto di cui parla la legge si riferisce al pagamento di una fattura relativa ad un periodo passato. Quando il determinato periodo di tempo è passato, e in questo periodo non ti viene recapitato alcun avviso, il fornitore non può più chiedere il pagamento di quell'importo.

Che differenza c’è tra prescrizione e decadenza di una bolletta?

Le due cose hanno un elemento in comune: l’estinzione di un diritto in seguito al passare del tempo. Tuttavia c’è una differenza sostanziale, ovvero:

  • Prescrizione della bolletta
Con la prescrizione il diritto si estingue poiché il titolare, ossia il fornitore, non lo esercita entro il termine previsto dalla legge (Art. 2934 del Codice Civile).
  • Decadenza della bolletta
Con la decadenza invece si perde la possibilità di esercitare il diritto per il mancato esercizio di un termine perentorio (Art. 2964 del Codice Civile). In questo caso non possono essere applicate la sospensione o l'interruzione della prescrizione.

Quando scatta la prescrizione delle bollette di gas e luce?

Dopo aver ottenuto una riduzione della prescrizione delle bollette dell’energia elettrica nel marzo del 2018, dal 1° gennaio 2019 sono diminuiti anche i termini per le bollette del gas, passando da 5 a 2 anni, come reso noto dall’ARERA. L’Autorità, con la deliberazione 97/2018/R/com, ha avviato un procedimento per dare completa attuazione alle previsioni della legge bilancio 2018 settore dell’energia elettrica e nel settore del gas naturale.

Come conseguenza di questa deliberazione, ci sarà uno stop ai maxi-conguagli: in caso di ritardi di fatturazione da parte del venditore, il cliente potrà eccepire la prescrizione e pagare solo gli importi effettivamente fatturati negli ultimi due anni.

Bollette Gas: stop a maxi-bollette

Famiglie e piccole imprese in questo modo saranno maggiormente protette dal rischio di trovarsi di fronte a “maxibollette”, cioè importi di entità molto alti, a causa dei ritardi dei venditori (ad esempio blocco di fatturazione), rettifiche del dato di misura precedentemente fornito dal distributore e utilizzato per fatturare o perduranti mancate letture del contatore da parte dei distributori, laddove tale assenza non sia riconducibile alla condotta del cliente finale.

Bollette Gas e Luce: gli obblighi dei fornitori

I fornitori, come conseguenza di questo cambiamento per quanto riguarda le bollette del gas e della luce, avranno l’obbligo di informare il cliente della possibilità di eccepire gli importi che possono essere soggetti a prescrizione. Devono inoltre fornire gli strumenti necessari per facilitare la comunicazione con gli utenti. Inoltre, per una maggiore trasparenza sugli importi e per rendere più facile al cliente esercitare il proprio diritto, i venditori saranno tenuti a emettere una fattura separata contenente solo gli importi per consumi risalenti a più di 2 anni. La fattura dovrà contenere esclusivamente gli importi oggetto di prescrizione. In alternativa tali importi saranno inclusi nella fattura, ma in modo separato e ben leggibile.

Proprio a proposito degli obblighi dei fornitori, nel gennaio del 2021 l'Antitrust ha punito con sanzioni milionarie Enel Energia, il Servizio Elettrico Nazionale ed Eni Gas e Luce per aver rigettato in maniera ingiustificata le istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti, causata da una fatturazione ritardata dei consumi. Le tre società, quindi, saranno obbligate al rimborso dei pagamenti effettuati.

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