Le energie rinnovabili sono l'unico modo per risolvere il problema strutturale del mercato energetico italiano ed europeo.

Problema che è emerso con tutta la sua forza con il previsto aumento delle bollette, di cui abbiamo parlato nel nostro precedente post, che ha avuto l’effetto di una vera e propria bomba nel panorama politico e sociale italiano. 

“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40%. Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle”: queste sono state le parole del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, pronunciate a Genova in occasione di un convegno della CGIL. 

La risposta del governo

Esattamente come in occasione del precedente aumento, il Governo ha deciso di intervenire per far fronte a questi aumenti, attraverso una mitigazione dei costi delle bollette con un intervento straordinario per alleggerire gli oneri di sistema, che dovrebbero avere un valore pari a 3 miliardi di euro, proponendo poi di rivedere il meccanismo del calcolo delle bollette.

Energie rinnovabili

Un problema strutturale

Sappiamo ormai tutti che il rialzo dei prezzi è dovuto a un incredibile rincaro del prezzo delle materie prime sul mercato internazionale, in primis del gas metano, spinte anche da un (positivo) aumento della domanda nell’ambito della ripresa post-CoViD, e un dei costi di scambio della CO2; ma è possibile risolvere in maniera strutturale questa situazione? 

La sfida è proprio quella infatti, intervenire in maniera strutturale e stoppare le azioni una tantum, semplici palliativi a un problema abbastanza storico del nostro paese, ovvero quello dei costi che vengono applicati alle forniture energetiche, che spesso non hanno nulla a che fare con l’energia. 

Parliamo di interventi a lunga scadenza temporale, come d’altronde è il funzionamento del settore energetico, abituato a muoversi per la sua stessa natura con orizzonti almeno decennali. 

Risolvere il problema con le rinnovabili

Una soluzione a questo ruolo troppo centrale del gas nei sistemi energetici europei è un incremento dell’energia proveniente dalle risorse rinnovabili, che oltretutto significa anche una diminuzione dei costi di scambio della CO2. Una mossa decisa nei tempi di realizzazione degli impianti e un taglio alle lungaggini burocratiche necessarie sarebbero vera e propria manna del cielo, soprattutto in prospettiva futura. 

Ma questo non basta: bisogna investire maggiormente nell’aumento della capacità di accumulo degli impianti, ammodernare a dovere la rete per far fronte alla situazione, garantendo maggiore flessibilità e adattandola a un mondo che va in direzione della scomparsa del cliente semplice e della comparsa del prosumer: basti pensare alle Comunità Energetiche Locali, che potrebbero risultare determinanti nella riduzione della dipendenza dal gas per la produzione di energia. 

NoiEnergia è da tempo al lavoro su progetti che hanno come obiettivo la costituzione di LEC sul territorio, garantendo assistenza e formazione sui vantaggi e sulle possibiilità che essere membri di una comunità energetica comporta. Se vuoi avere maggiori informazioni, vieni a trovarci in una delle nostre sedi.