"ll Tar accoglie il ricorso presentato dal Codacons e congela per ora i rincari. La decisione definitiva è rimandata a metà settembre. Lo stop agli incrementi riguarda i consumatori che hanno ancora contratti tutelati, quelli con le tariffe fissate ogni tre mesi dall’Autorità per l’Energia"

 
 Il Codacons, sceso in campo contro gli annunciati rincari estivi di luce e gas, ha vinto il primo round: il Tar della Lombardia ha congelato gli aumenti delle tariffe varati a fine giugno dall'Autorità per l'Energia per gli utenti con i contratti a maggior tutela. La sospensione è stata decisa in via cautelare e riguarda milioni i contribuenti, 22 milioni secondo l'Autorità, 30 milioni a detta dell'associazione di consumatori.
Non finisce però qui. Ci sarà un altro round amministrativo, dopo le ferie. I giudici amministrativi entreranno nel merito nell'udienza fissata per il 15 settembre. Ma non è detto che il blocco delle tariffe venga confermato e che ci si fermi al primo grado di giudizio. I legali dell'Autorità stanno mettendo a punto le argomentazioni per chiedere una pronuncia di segno opposto. "La vittoria dei consumatori" Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, è più che soddisfatto e pensa in positivo. “È una grande vittoria. Milioni di italiani grazie a noi riceveranno bollette ribassate. E sulle decisione definitiva, dopo quella cautelare, sono ottimista. I nostri rilievi sono più che fondati e reggeranno”. La questione potrebbe anche avere un seguito sul piano penale. La stessa associazione ha depositato un esposto presso le procure di Roma e Milano, chiedendo di indagare per il reato di truffa aggravata e aggiotaggio. Non solo. Una ulteriore contromossa è la promozione di unaazione collettiva, attraverso la quale gli utenti possono far valere i propri diritti. Per aderire alla class action basta seguire la procedura guidata pubblicata sul sito www.codacons.it. Gli aumenti congelati Il 28 giugno, ricapitola Rienzi, l'Autorità per l'Energia aveva fissato gli incrementi delle tariffe di luce e gas, rispettivamente del 4,3 e dell'1,9 per cento, per il trimestre luglio-settembre. I rincari erano stati motivati principalmente con l'aumento delle spese per l'approvvigionamento, a sua volta legato soprattutto alla crescita dei costi di dispacciamento, cioè la gestione dei flussi di energia sulla rete per equilibrare domanda e offerta. Immediatamente i consumatori hanno denunciato "gravi speculazioni" e la stessa Autorità ha ammesso - rammenta sempre il leader del Codacons - "una serie di criticità in alcune aree del Paese, riconducibili alle strategie anomale adottate da diversi operatori sul mercato all'ingrosso dell'energia elettrica". Si muove anche il ministero Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, pochi giorni fa è tornato sull'argomento: "Negli ultimi due-tre mesi - ha detto - si è osservato un significativo aumento dei costi di dispacciamento" e per questo ha chiesto chiarimenti e dati.